giovedì 7 aprile 2011

Periplo elbano


Le Ghiaie, Elba, 2011
Il solo fatto di trovarsi su un'isola crea distanza, lontananza dal quotidiano, dal chiassoso rumore cittadino, dai pensieri (talvolta preoccupazioni) di lavoro, casa, studio... e perché no vita sociale.
L'isola crea distacco: pone in mezzo acqua salata, venti dai nomi favolosi che portano odore di terre lontane o quello di vicini mari in tempesta, concede allo sguardo di perdersi tra orizzonti in cui il cielo s'impasta con le acque e poi entrambi con la terra... permette ad un pensiero, a un sogno o solo ad un'idea di veleggiare e smarrirsi in mare aperto seguendo con gli occhi una piccola imbarcazione a vela o un peschereccio, il volo di un gabbiano o il guizzo di un pesce vicino alla riva...
La primavera, all'Elba, é tripudio di colori, orchestra di odori, giostrare di luci che da corte, verticali ed accecanti, si fanno nel tramontare docili, languide, dolci come lo sdraiarsi di corpi appagati e sazi... Gli arbusti, i fiori, i rami tutti, germogliano e sbocciano in un'arlecchinata floreale su di una quinta verde acceso destinato ad avvizzire, impallidire, fino ad ingiallire precocemente bruciato dal primo spietato sole estivo.
Nell'aria l'odore del mare e delle onde riottose, delle alghe sulla battigia consegnate dalle mareggiate invernali, dei venti che
Terra Nera, Elba, 2011
giungono da lontano, si mescola al profumo spigoloso dei pini, a quello pungente delle scope e dei cistus, al dolciastro di agavi e fichi d'india, all'aroma consolante dei glicini e quello materno dei ramerini fioriti, al fresco profumo di mentuccia selvatica...
Appaga il cuore sostare qui qualche giorno; lo spirito riposa e s'acquieta un poco, come gabbiano appollaiato su uno scoglio prima di rituffarsi nel quotidiano e faticoso tran tran del mare aperto....
Una settimana su questa (“mia”) isola vale quanto i mesi spesi in viaggio per paesi esotici e lontani...
Anche qui, come sempre o altrove, l'intrepido spirito dei “viaggiatori” non s'arresta. Vacanza non è per noi il relax di una sdraio aperta al sole o il lento dondolio di un'amaca stesa tra due sughere... bensí continua scoperta, guidata dalla curiosità e dall'incessante desiderio di “illustrare” e “raccontare” (per immagini o parole, disegni o fotografie) l'intorno che di volta in volta ci accoglie...
... e cosí ecco: Gabriele, taccuino e matite alla mano, io macchine fotografiche al seguito, scorrazzare per l'isola, per guardare e “rubare” uno scorcio ancora inedito a noi... scoprire nuove prospettive, o storie, o curiosità, o personaggi (del passato come del presente) di quest'Elba che è un po' una seconda patria per me, che ci vengo da 37 anni...
In pochi giorni Gabriele ha riempito un quaderno di schizzi e disegni grazie a quella sua capacità di far affiorare su carta quello che tutti hanno sotto gli occhi ma che spesso non vediamo, vuoi per pigrizia vuoi per l'avvicendarsi di un “sempre lo stesso” da anni...
Il Volterraio si mescola al riposo di un lavoratore steso a prendere il sole sulla spiaggia in pausa pranzo; la nonna Adua (“cuoca storica dell'Elba dal 1963 al 2005”) si mescola alle ville napoleoniche; lo scorcio di un vicolo di Capoliveri o di Poggio si confonde con i volti trovati nel mercato settimanale di Marciana Marina o a quelli domenicali e rilassati carpiti a Rio nell'Elba...
Sui piccoli fogli del carnet la vita e le bellezze dell'isola si srotolano come in un sogno o in una favola avvincente e magica da cui ci si lascia incantare...
Rio Marina, Elba, 2011
Degno esemplare dei taccuini di viaggio creati da Gabriele Genini, questo “Periplo Elbano” (cosí mi piace chiamarlo, in memoria del “Periplo immaginario” di Pratt) avrà l'onore di partecipare alla candidatura (speriamo tutti fortunata!!!) per la “Biennale dei Carnets de Voyages” in Francia.

Gaia Del Francia

Volterraio, 2011
Capoliveri, 2011
Marciana, 2011

La scalata alla fortezza del Volterraio, 2011.