lunedì 30 marzo 2015

Smarrirsi ... tra le dune di sabbia o l'affollata medina di Fès

Merzouga, sulle dune di sabbia Erg Chebbi.
Puntando a est, verso l'Algeria, abbandoniamo le montagne dell'Atlante per dirigerci verso il deserto, in direzione Rissani (ارفود). Città di confine, ultimo caravanserraglio prima dei 52 giorni di viaggio per raggiungere Timbouctou, in questa città sospesa fuori dal tempo si svolge tutt'oggi un immenso souk dove si comprano vendono e scambiano ogni genere di merci. Vicino, facilmente raggiungibili da Merzouga (مرزوقة), le dune dell'Erg Chebbi (عرق الشبي‬ رق الشبي) rispondono allo stereotipo del deserto sabbioso abitato da dromedari e affascinanti uomini dal turbante color indaco che popola l'immaginario di ogni turista. 
A conclusione del nostro viaggio facciamo tappa a Fès (فاس), dove irresistibile è lasciarsi perdere tra le labirintiche strade della sua antica Medina. Città ricca di storia e monumenti Fes assume le sembianze di un enorme presepe vivente in cui ogni giorno va in scena la rappresentazione della vita.


Rissani, il souk del giovedì.
L'accampamento tra le dune Erg Chebbi.
Fès. La città dall'alto.
Fès, girellando per la Medina.
Fès, disegnando nella Madrasa Attarine.

giovedì 19 marzo 2015

Atlas, tra gole profonde e alte cime.

Ait Ouglife. Gabriele circondato da una frotta di bimbi curiosi.
Ci lasciamo alle spalle le acque dell’Oceano Atlantico e il trambusto di Marrakech diretti verso la catena montuosa dell’Atlante con le sue gole finemente cesellate e le alte cime coperte, in questa stagione, da un manto di neve fresca.
Attraversiamo il passo Tizi n' Tichka (2260 m) per raggiungere Ouarzazate (ورززات) e la spettacolare Ait Ben Haddou (آيت بن حدّو), gioiello architettonico dal sapore fiabesco. Soggiorniamo nell'oasi di Skoura (سكورة), immersi in quell'esplosione di palme e ulivi che pare un miraggio in un territorio brullo e inospitale come quello circostante. Proseguiamo verso le Gole del Dadès (وادي دادس) e le Gole del Todra (مضيق تودغا‍‌) dove, a piedi, percorriamo valli e sostiamo in piccoli villaggi berberi. L'azzurro del cielo, il rosso della nuda roccia e il verde della vegetazione aggrappata al fondovalle dipingono paesaggi da sogno. La natura è sempre l'artista più talentuosa!
L’Atlante, che attraversa il Marocco come una spina dorsale, offre un susseguirsi di scorci tanto vari quanto affascinanti. L’ambiente naturale, qui molto presente, plasma il carattere della popolazione rallentandone il ritmo, concedendo loro sincero spazio alla socialità trasmettendo, immediata al visitatore, la sensazione di essere a casa …


Ait Ben Haddou.
Skoura, l'oasi e l'antica Kasbah. 
Gole del Dades, Doigts des singes. Una bella giornata di sole.
Gole del Dades, Valle del Tamlalt.
Tamtatouchte, Mustafa e Jawad suonano musica berbera al Tafouyt.
Tamtattouchte, "Il paesaggio meraviglioso" e l'Auberge Tafouyt.
Gabriele e Jawad dominano la vallata di Tamtatouchtte.

mercoledì 18 marzo 2015

Marrakech express

Marrakech. Disegnando nella Madrasa di Ben Youssef.
Il piccolo resoconto del nostro viaggio in Marocco (المملكة المغربية) inizia con qualche disegno catturato a Marrakech (مراكش), tra il serrato e labirintico gomitolo di vicoli della Medina e l'ampia e rumorosa piazza Jemaa El-Fna. Città caotica e variopinta, amata da artisti e turisti di ogni dove, Marrakech possiede quel fascino esotico e pittoresco che ammalia e travolge ma che non può non insinuare il ragionevole e lecito dubbio su quanto quell'incanto sia autentico o piuttosto il risultato di una sapiente e ben riuscita messa in scena...

Marrakech, il minareto di Koutoubia e i venditori di Jemaa El-Fna.
Marrakech, nei vicoli della Kasbah.
Essaouira (الصويرة), città di mare, affacciata sull'oceano porta una corona di gabbiani e una cintura di candide mura. L'intonaco delle case, che sembrano protendersi verso l'orizzonte, è scorticato dal salmastro e dal vento che soffia forte, le facciate sono rugose come la pelle di un vecchio marinaio ... ma in vero questa città porta un nome femminile (il cui significato è "ben progettata") e potrebbe essere annoverata tra quelle invisibili città a noi care che raccontò Italo Calvino.

Essaouira, il porto e la torre portoghese.
Essaouira, le fortificazioni.
Essaouira, disegnando sulle mura della città.