venerdì 27 novembre 2015

Erratico

Erratico, dittico, pigmenti su tela 120 x 160 cm, 2015
Il dittico Erratico ha trovato posto presso la nuova sede della Basilese Assicurazioni a Biasca (Ticino, Svizzera).

La valigia, simbolo per eccellenza del viaggio e del viaggiare, è bagaglio contenente la storia, privata e sociale, di singoli individui o popolazioni intere, spinti dalla ricerca di nuovi orizzonti o di un altrove migliore. Contiene quel che ci rappresenta come persone, proteggendo il nostro vissuto e custodendo le nostre origini; aprendosi diventa “spazio” accogliente in cui fare entrare il nuovo e progettare il futuro.
Immagine di speranza, quindi, in una partenza o in un approdo dove sia possibile vivere in modo e in un mondo migliore.

Gabriele.


giovedì 12 novembre 2015

3 carnettisti a zonzo per il novarese...



Tre giorni nel novarese sulle tracce delle possenti architetture dell'architetto Alessandro Antonelli. Tre giorni dal ritmo (e dal segno) serrato, scandito da fogli sempre più ricchi di rapidi tratti o morbide sfumature d'acquerello. Una tre giorni lavorativa tra le vie di vecchi borghi, il riparo asciutto di un portico, il silenzio tutto sussurri di uno scurolo o la fresca ombra degli alberi, in compagnia di due abili disegnatori conoscitori del mestiere... con cui è bello condividere i luoghi, il tempo e l'esperienza. Due amici da cui è bello, soprattutto, imparare.
Grazie a Marina e Andrea.
Gabriele





Grazie a Lorenzo Testa per le fotografie di Gabriele al lavoro.


lunedì 28 settembre 2015

Una domenica in giro tra Peccioli e Volterra

nei pressi dell'azienda Floriddia

Una domenica...di quelle come ce ne vorrebbero tante.
Malgrado il cielo coperto da spesse nuvole che altro non fanno se promettere sicura pioggia si sale in macchina. Destinazione Peccioli dove si trova l'Azienda Agricola Bio Floriddia meravigliosamente posizionata tra le colline pisane. Avevamo incontrato i suoi prodotti qualche giorno prima alla Fierucola in S.S. Annunziata ed ora eravamo curiosi di vedere il loro mulino e partecipare ad una  visita della loro azienda. Dopo questo affascinate viaggio all'interno della passione di due fratelli e del voler migliorare le cose attraverso i loro prodotti rimontiamo in macchina. La strada che serpeggia tra meravigliose colline ci conduce in un'altro luogo magico...Volterra. E qui, malgrado la pioggia, la matita e gli occhi si lasciano affascinare...
Gabriele.






mercoledì 3 giugno 2015

Disegnare On The Road - Report

Lezioni teoriche presso la Libreria On The Road
Con l'arrivo dell'estate giunge a compimento il ciclo di incontri di disegno organizzati da Martina della Libreria On The Road e tenuti da mastro Genini.
Qui postiamo qualche scatto a testimonianza delle lezioni che si sono appena svolte: in parte all'interno della libreria, per apprendere trucchi e barbatrucchi, e in parte all'aperto, per
"mettere in campo" le competenze acquisite.
Visto il grande successo Gabriele e Martina riproporranno nuovi incontri di disegno nella stagione autunnale ... Stay Tuned!


Sul campo presso il giardino di Villa Stibbert

domenica 17 maggio 2015

Un giovedì di maggio ...


Le lunghe e belle giornate primaverili ci incitano ad uscire alla scoperta di luoghi segreti, sconosciuti e nascosti intorno a casa... Così prendiamo il motorino e ci dirigiamo verso Rovezzano; ho letto su internet che là si trova un bizzarro parco-giardino con sculture dell'artista Enzo Pazzagli.
Non conosciamo l'artista, ma il solo fatto che le sue opere dimorino in un parco ci incita ad andarle a trovare.
Sono le 16, fa caldo e sulla città si condensa una cappa d'afa che pare già piena estate, in giro non c'è anima viva (tutti in auto, ingolfati sui viali). Arriviamo al Parco e all'ingresso una signorina ci offre una mappa e ci dà qualche informazione. Iniziamo a girellare.
Sul primo siamo perplessi: il posto è molto bello, sullo sfondo si scorgono le dolci colline della campagna fiorentina, qualche treno frammenta il silenzio con il suo passaggio sferragliante sulla linea che costeggia la proprietà. Le sculture sono "strane" ... non riusciamo a deciderci se siano terribilmente naif oppure profondamente metafisiche e inaccessibili. Gabriele è perplesso. Passeggiamo, il prato è stato tagliato di fresco e nell'aria si respira un buon profumo d'erba. Le sculture occhieggiano, incuriosiscono, ammaliano. Dopo un po' entrino nell'atmosfera e sì, ci piacciono. Ci accorgiamo che non sono disposte a casaccio ma che ciascuna richiama la vicina in un gioco di sguardi e ironia sottile ... così entriamo nel mondo incantato di Pazzagli e ci lasciamo trasportare.
E Gabriele disegna qualcosa...




Prima di uscire dal parco, in prossimità del cancello, incontriamo un attempato signore dall'aria amichevole, robusto e sorridente come lo sono i contadini toscani che ho incontrato nella mia vita. Ci domanda se il parco ci è gradito, che suggestione abbiamo ricevuto dalle tante sculture, grandi e piccole, che popolano il prato. Ci prega, se abbiamo piacere, di lasciare il nostro indirizzo e-mail sul quaderno che si trova sul leggio all'ingresso, così che possano contattarci quando qui sono in programma feste o eventi. Solo mentre lasciamo i nostri nominativi e recapiti, l'amichevole signore si presenta: "Enzo Pazzagli, piacere!".
E' schivo l'artista, timido, quasi burbero, ma orgoglioso del suo lavoro di cui inizia a parlarci con entusiasmo sincero. Mentre ci mostra i suoi quadri (nello stile "buchismo" come lo ha nominato lui) e le piccole sculture in stile "lastrismo" (appellativo anch'esso di sua invenzione) esposte al riparo di una tettoia, gli domando come nasce questo piccolo e grezzo gioiello incastonato nella periferia di Firenze, lontano dall'affollamento del centro storico e a ridosso delle colline.
Ci racconta così che il terreno è suo, che lo ha acquistato nel 2002, quando era pressapoco una discarica. "C'è voluto del tempo e dell'impegno a spianare e portar via tutta l'immondizia che c'era - ci confessa - poi ho iniziato a piantare i cipressi (quei circa trecento, disposti, secondo un disegno visibile solo dall'altro, che vanno a creare l'opera vivente più grande che esista: "La Trinità", due profili e un volto frontale, estesa per 1500 m2, in mezzo alla quale sono disposte le altre opere). Nel 2003-2004 ho iniziato a disporre le sculture, grandi e piccole ... la prima è quella: "I Tre Arlecchini", del 1966... che poi siamo io e i miei fratelli - sorride - e tutte le altre... ma è un lavoro in divenire, eh!" ci tiene a precisare.
Il parco ospita anche opere di altri artisti (quattro statue di Poggiali Berlinghieri, alcune ormai malridotte mucche della Cow Parade, e un gruppo di sculture di "giovani artisti e geni incompresi", come recita la piantina disegnata a mano, fornitaci all'ingresso).
Insomma, un luogo magico che colpisce al cuore per la sua spontaneità, l'autenticità e il fascino discreto dell'artifice che, alle adulazioni e gli incensi, preferisce rimboccarsi le maniche e fare seguendo il cuore.
Gaia




Se vole te fare una visita: Parco Enzo Pazzagli, Via S. Andrea a Rovezzano 5, 50136 Firenze

lunedì 11 maggio 2015

Human


La mostra dal titolo Human ospita oltre cento sculture realizzate dall’artista inglese Antony Gormley, tra cui le opere della serie Critical Mass e Blockworks. Dopo l’ esposizioni di Zhang Huan, che ha accompagnato la riapertura del Forte di Belvedere nel 2013, e quella di Giuseppe Penone nel 2014 ora tocca alle figure umane di Gormley animare questo magnifico luogo donando agli innumerevoli suoi scorci ed alla magnifica vista che da qui si gode sulla città di Firenze un ulteriore elemento magico di grande suggestione.






giovedì 7 maggio 2015

Potere e Pathos


Frammenti che ben suggeriscono la perfetta armonia del tutto, figure intere che malgrado le mutilazioni ancora esercitano su l'occhio di chi li osserva profonda meraviglia, Dei che solo apparentemente monocromi attraverso la loro pelle bronzea trasmettono tutte le possibili sfumature del nostro essere uomini...del nostro essere vivi. Magica e stupefacente la mostra Potere e Pathos, Bronzi del Mondo Ellenistico  a Palazzo Strozzi (Firenze) aperta fino al 21 giugno 2015.
Non perdetevela...!
Gabriele




Potere e Pathos. Bronzi dal mondo ellenistico.

lunedì 6 aprile 2015

Disegnando On The Road



Il 28 di aprile inizia “Disegnare on the road”

Il corso, nato in collaborazione con la libreria On the road di Firenze, propone e approfondisce  nozioni di disegno da portare con sé in viaggio, quotidiano o straordinario, vicino o lontano che sia, così da fissare momenti, emozioni e vissuti, creando immagini-segni-disegni.

Sei ore teoriche ed un’uscita pratica per conoscere le basi tecniche del disegno ed i piccoli trucchi necessari a chi si voglia cimentare nella realizzazione di rapidi schizzi dal vero o di un taccuino di viaggio; imparare a cogliere con il tratto un momento o l’intorno, rapidi segni per descriverne l’architettura con le sue forme e i suoi volumi ed il paesaggio circostante o perso all’orizzonte. Piccoli trucchi per cogliere e rendere l’anatomia, i gesti e le espressioni dei passanti…

Le iscrizioni sono ancora aperte!!!

Per informazioni :
Libreria On the road
via Vittorio Emanuele 34A rosso
Firenze
mail: info@ontheroadlibreria.it

tel: 055 471461


lunedì 30 marzo 2015

Smarrirsi ... tra le dune di sabbia o l'affollata medina di Fès

Merzouga, sulle dune di sabbia Erg Chebbi.
Puntando a est, verso l'Algeria, abbandoniamo le montagne dell'Atlante per dirigerci verso il deserto, in direzione Rissani (ارفود). Città di confine, ultimo caravanserraglio prima dei 52 giorni di viaggio per raggiungere Timbouctou, in questa città sospesa fuori dal tempo si svolge tutt'oggi un immenso souk dove si comprano vendono e scambiano ogni genere di merci. Vicino, facilmente raggiungibili da Merzouga (مرزوقة), le dune dell'Erg Chebbi (عرق الشبي‬ رق الشبي) rispondono allo stereotipo del deserto sabbioso abitato da dromedari e affascinanti uomini dal turbante color indaco che popola l'immaginario di ogni turista. 
A conclusione del nostro viaggio facciamo tappa a Fès (فاس), dove irresistibile è lasciarsi perdere tra le labirintiche strade della sua antica Medina. Città ricca di storia e monumenti Fes assume le sembianze di un enorme presepe vivente in cui ogni giorno va in scena la rappresentazione della vita.


Rissani, il souk del giovedì.
L'accampamento tra le dune Erg Chebbi.
Fès. La città dall'alto.
Fès, girellando per la Medina.
Fès, disegnando nella Madrasa Attarine.

giovedì 19 marzo 2015

Atlas, tra gole profonde e alte cime.

Ait Ouglife. Gabriele circondato da una frotta di bimbi curiosi.
Ci lasciamo alle spalle le acque dell’Oceano Atlantico e il trambusto di Marrakech diretti verso la catena montuosa dell’Atlante con le sue gole finemente cesellate e le alte cime coperte, in questa stagione, da un manto di neve fresca.
Attraversiamo il passo Tizi n' Tichka (2260 m) per raggiungere Ouarzazate (ورززات) e la spettacolare Ait Ben Haddou (آيت بن حدّو), gioiello architettonico dal sapore fiabesco. Soggiorniamo nell'oasi di Skoura (سكورة), immersi in quell'esplosione di palme e ulivi che pare un miraggio in un territorio brullo e inospitale come quello circostante. Proseguiamo verso le Gole del Dadès (وادي دادس) e le Gole del Todra (مضيق تودغا‍‌) dove, a piedi, percorriamo valli e sostiamo in piccoli villaggi berberi. L'azzurro del cielo, il rosso della nuda roccia e il verde della vegetazione aggrappata al fondovalle dipingono paesaggi da sogno. La natura è sempre l'artista più talentuosa!
L’Atlante, che attraversa il Marocco come una spina dorsale, offre un susseguirsi di scorci tanto vari quanto affascinanti. L’ambiente naturale, qui molto presente, plasma il carattere della popolazione rallentandone il ritmo, concedendo loro sincero spazio alla socialità trasmettendo, immediata al visitatore, la sensazione di essere a casa …


Ait Ben Haddou.
Skoura, l'oasi e l'antica Kasbah. 
Gole del Dades, Doigts des singes. Una bella giornata di sole.
Gole del Dades, Valle del Tamlalt.
Tamtatouchte, Mustafa e Jawad suonano musica berbera al Tafouyt.
Tamtattouchte, "Il paesaggio meraviglioso" e l'Auberge Tafouyt.
Gabriele e Jawad dominano la vallata di Tamtatouchtte.

mercoledì 18 marzo 2015

Marrakech express

Marrakech. Disegnando nella Madrasa di Ben Youssef.
Il piccolo resoconto del nostro viaggio in Marocco (المملكة المغربية) inizia con qualche disegno catturato a Marrakech (مراكش), tra il serrato e labirintico gomitolo di vicoli della Medina e l'ampia e rumorosa piazza Jemaa El-Fna. Città caotica e variopinta, amata da artisti e turisti di ogni dove, Marrakech possiede quel fascino esotico e pittoresco che ammalia e travolge ma che non può non insinuare il ragionevole e lecito dubbio su quanto quell'incanto sia autentico o piuttosto il risultato di una sapiente e ben riuscita messa in scena...

Marrakech, il minareto di Koutoubia e i venditori di Jemaa El-Fna.
Marrakech, nei vicoli della Kasbah.
Essaouira (الصويرة), città di mare, affacciata sull'oceano porta una corona di gabbiani e una cintura di candide mura. L'intonaco delle case, che sembrano protendersi verso l'orizzonte, è scorticato dal salmastro e dal vento che soffia forte, le facciate sono rugose come la pelle di un vecchio marinaio ... ma in vero questa città porta un nome femminile (il cui significato è "ben progettata") e potrebbe essere annoverata tra quelle invisibili città a noi care che raccontò Italo Calvino.

Essaouira, il porto e la torre portoghese.
Essaouira, le fortificazioni.
Essaouira, disegnando sulle mura della città.