sabato 26 maggio 2012

Sicilia: il piacere degli occhi


Agrigento, Tempio della Concordia, 2012

"Non sono un naturalista, e conosco mediocremente il greco; il mio principale fine, venendo in Sicilia,  non è stato dunque di osservare i fenomeni dell'Etna o chiarire in qualche modo a me stesso e agli altri quanto gli antichi scrittori greci hanno detto sulla Sicilia. Ho cercato innanzi tutto il piacere degli occhi che in questo singolare paese è assai vivo. Dicono che la Sicilia somigli all'Africa; certo, somiglia all'Italia solo per l'intensità delle sue passioni" (Stendhal)

Agrigento, Tempio di Giunone, 2012

Tra questo fine maggio e il prossimo inizio giugno il bandone di via delle Conce è e sarà tristemente chiuso. In questi 30 giorni, a cavallo tra due mesi, in piena primavera, gli abitanti-operanti al Quarantasetterosso, sono andati-andranno in vacanza... al diavolo le ferie ad agosto, viva quelle intelligenti....!
Così ecco che nel finir di maggio hanno approfittato Sara e Gabriele per andare l'una a Fuerteventura, l'altro in Sicilia (in compagnia del fratello Matteo e di Dominique).
In programma, a giugno, per noi (Gaia e Gabriele) ci saranno Dublino e l'Isola d'Elba (in lieta compagnia)...

Nella terra di Pirandello, Sciascia, Camilleri, ma anche di Scianna, Guttuso, Battiato, La Pira e tanti altri, Gabriele ha sostato pochi giorni, ma abbastanza per ritornarne con racconti illustrati che fanno sognare e venir voglia di partire, raggiungere questa magica isola italiana che conserva intatto il sapore di confine, di limite, di zona franca tra Europa e Africa. Paese unico, "a modo suo", un po' Italia, un po' isola (isolata), un po' di tutti, rimpallata tra regni (greci, latini, bizzantini, arabi, spagnoli, francesi) come ci insegna la storia, generosa e aspra, amabile per la sua cordialità, simpatia, autenticità, accoglienza, "temibile" per il suo risvolto "selvaggio", autonomo e non riconducibile a niente di conosciuto....

Nei pochi, toppo pochi, giorni di permaneza sull'Isola,  Gabriele è comunque riuscito a buttar giù qualche disegno, appunto, schizzo di viaggio... Nella  Valle dei templi ad Agrigento, innanzi alla casa di Pirandello, a Ragusa, all'ombra della scala dei turchi.... Questi i risultati....

Agrigento, Casa di Pirandello, 2012
Ragusa, 2012

venerdì 18 maggio 2012

"Dedica"... un invito e un grazie.

"Dedica" mostra personale di Gabriele Genini
A distanza di qualche giorno propongo un resoconto (fotografico e didascalico) dell'inaugurazione tenutasi il 12 maggio di "Dedica. Pitture, incisioni e carnets des voyages" di Gabriele Genini, presso il Dazio Grande (Ticino, Svizzera).
Il lavoro esposto da Gabriele in questa mostra antologica comprende svariate tele eseguite negli ultimi anni (di diverse dimensioni), incisioni stampate negli ultimi mesi (calcografie e xilografie) e taccuini di viaggi più o meno recenti, in luoghi sia esotici che familiari.
La fase di allestimento, durata due-tre giorni, potete vederla QUI; in questo post parlerò solo dell'inaugurazione, semplice ma toccante, che ci ha coinvolto (l'artista in primis ma anche tutti i partecipanti, credo) sabato scorso.
Gli ambienti del Dazio Grande: luminosi e caldi (legno chiaro sul pavimento -un soave tappeto su cui poggiare i piedi- e scure travi sul soffitto -a disegnare una rete sottile, di protezione quasi, verso l'infinito azzurro che sfiora le montagne-) sono risultati da subito il luogo ideale in cui far parlare e dar voce alle opere dell'artista.
Gli spazi aperti hanno permesso al pubblico di guardare, "toccare", ascoltare le opere esposte, prima della presentazione tenuta da Silvano Calanca e da Gabriele Genini stesso.
Il signor Calanca, questo anziano signore amante dell'arte e così affezionato a Gabriele, non ha avuto che parole gentili per le "creature" esposte... ne ha elogiato i tratti: sfumati sulle tele, incisivi nelle stampe, discreti (indicativi ma aperti all'immaginazione) nei carnets des voyages, in quei disegni che "invitano al viaggio" non solo in paesi esotici ma anche e soprattutto in luoghi familiari e quotidiani. Ha parlato di colori, di come essi fossero decisi, prepotenti e "forti" nelle tele eseguite da Gabriele dieci anni fa (esposte nel 2002, sempre al Dazio Grande) e di come oggi quel sentimento "volitivo e deciso", dato da tonalità primarie, si sia stemprato, soffuso, attenutato, lasciando spazio a sentimenti sfumati, addolciti forse.
Gabriele, sebbene non avvezzo a parlare in pubblico, ha illustrato il suo lavoro in modo spontaneo e sincero. Ci ha spiegato, soprattutto, il perchè di questo titolo: "Dedica", che ha dato alla sua mostra personale...
"Dedica"... perchè?
Perchè quasi tutte le opere esposte sono dedicate a una persona cara o "incisiva" nel percorso dell'artista; perchè molte delle opere che si possono ammirare al Dazio Grande sono nate o sono state create mosse da un sentimento di sincera gratitudine nei confronti di amici, parenti, conoscenti, scrittori, personaggi noti o sconosciuti, che fanno o hanno fatto parte -in modo sostanziale o marginale- del mondo e della vita di Genini.
"Dedica" vuole essere un grazie a tutte loro, a tutte quelle persone che hanno fatto di Gabriele l'artista che è oggi, che hanno creduto in lui e che lo hanno sostenuto nel suo percorso, anche in modo inconsapevole. Alcune non ci sono più, alcune ancora gli sono vicino (foss'anche nel libro sempre presente sul comodino o in un ricordo lontano che va a sommarsi ai tanti, speciale, unico, determinante comunque).
Troviamo così, tra i taccuini, il "Postoz" -luogo mitico dell'infanzia- la valle di Cresciano, Gana, la Libreria Martelli, la tabaccheria Castellana, l'isola d'Elba, via di S. Marta, Pracchia, i mercati fiorentini, gli antichi utensili nel museo di Osogna, ma anche l'India, il Giappone, la Pagoda d'oro di Mishima, la Praga di Kafka; troviamo, tra le incisioni, gli ex libris dedicati a M.G., a Panconesi, a Giulio, e tra i dipinti su tela la composizione (spettacolare, nota della scrittrice) dedicata a Elio, quella per A.P., per Stern e per J. Giono....
Che dire di più?
Andate a vederla questa bellissima mostra... e sicuramente troverete, tra le pitture e le incisioni, i disegni e i taccuini, una "Dedica" per voi.... qualcosa in cui ritrovarvi.
Grazie all'artista, a chi questa mostra l'ha resa possibile e a tutti i visitatori...

Gaia Del Francia

Gabriele presenta "Dedica"

Silvano Calanca, Anne Lise Gendotti, Gabriele Genini
Laura e Franz... "l'abbraccio"... effetto dei taccuini?
Dedica

venerdì 11 maggio 2012

Preparativi per una "Dedica" speciale...



Ecco, non sembra, ma anche il lavoro di allestimento per una mostra richiede il suo da farsi...
Ci siamo messi sotto e in due giorni siamo riusciti a finire tutto, con il prezioso aiuto di Nicoletta... Domani l'inaugurazione.
Non mancate!


Incisioni...

Carnets des Voyages

Pittura

Una sobria installazione... (qui ancora da assemblare)

sabato 5 maggio 2012

Con nuovi occhi

Firenze, Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia, Prima sala.

 "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi."
(Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)

Non sempre per viaggiare serve un biglietto aereo in tasca, le valigie pronte, le scarpe comode e un frasario nello zaino. Talvolta non serve neppure il biglietto per un treno o un traghetto, né quello per una corriera o un pullman che giunga in luoghi altrimenti irraggiungibili.
Può capitare di compiere uno strepitoso ed inatteso Viaggio (di quelli che ti infervori quando lo racconti a gli amici) anche nella città in cui abiti da anni, semplicemente ponendosi con occhi nuovi o raccogliendo un desiderio da troppo tempo rimandato, varcando banalmente un portone....
Nel nostro caso il portone che abbiamo oltrepassato, scoprendo "altri mondi" (ed è proprio il caso di dirlo), è quello del "Palazzo non finito", in via del Proconsolo a Firenze, sede del Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia. Da tempo volevamo visitarlo, sempre rimandando, abbiamo approfittato della calda giornata di sabato scorso per passeggiare tra le vetrine e le stanze di paesi altri racchiusi nel museo... L'esotico spesso non richiede lunghe ricerche o interminabili vagabondaggi, cospicue spese o chilometri macinati a suon di portentosi mezzi; il più delle volte lo si trova dietro l'angolo, in una viuzza dimenticata, nella conversazione con un passante, varcando una porta o un portone che da tempo ci stringevano l'occhio come un invito ad "entrare"...
Il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze è qualcosa di entusiasmante: fondato nel 1869 da Paolo Mantegazza, consiste in una raccolta incredibilmente cospicua di oggetti, abiti, manufatti, strumenti musicali, armi, gioielli, suppellettili (più di 10.000) raccolti in tutto il mondo... L'effetto è magico: un viaggio nel tempo e nello spazio (alla portata di tutti) da viversi e gustarsi passo passo, vetrina dopo vetrina, incanto dopo incanto...
Se ne esce frastornati e felici da questo variegato e "ridondante" museo (sebbene siano solo 18 sale), com'essere sballottati in un "Giro del mondo in 8 ore"... e la gioia di disegnare e trattenere qualche attimo di quel peregrinare è stato irrefrenabile per Gabriele...
Qualcuno di quei disegni, strepitosi, realizzati durante la visita, li potete vedere in questo post, gli altri poi chissà....

Firenze, Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia, Eschimesi.

"Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato."
                                                                (Edgar Allan Poe)

Firenze, Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia, Indiani d'America

Firenze, Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia, Alta Amazonia

giovedì 3 maggio 2012

Grande José Muñoz!

José Muñoz
Non é vero che in questa città, tanto decantata quanto "provinciale", (che é Firenze) "non capita mai nulla" o "non c'é mai niente di interessante da fare o da vedere o... ecc" come si suole lamentare tra gli oriundi. Le "piccole" grandissime sorprese e meraviglie ci sono, accadono, avvengono, grazie a volenterose persone (artisti, galleristi, pubblico sensibile, ecc) che comunque sono presenti e s'adoperano affinché qualcosa di bello e usufruibile a tutti sia realizzato.
Oggi, per esempio, é stata inaugurata una raccolta, deliziosa, strepitosa mostra del maestro José Muñoz, in quel luogo magico che é la Galleria Libreria Babele (via delle Belle Donne 41r) gestita dall'intraprendente Laura Accordi Gattai.
In questo piccolo ma generoso spazio, oggi, come per incanto, ho avuto il piacere di ravvisare volti amici (conosciuti o estranei) tutti legati da quel filo rosso che é l'amore per l'arte in generale e il fumetto in particolare. Ho (ri)incontrato professori e studenti dell'Accademia di Belle Arti, frequentatori della Scuola di Comics, incisori e stampatori fiorentini... nonché Cristina Taverna, instancabile promotrice di artisti illustratori, gallerista e direttrice-fondatrice della casa editrice Nuages, che da Milano é scesa per partecipare all'evento.
Una mostra da non perdere, che consiglio a tutti i fumettari e agli amanti del segno che sa emozionare...
Un consiglio (?): "Andateci e godetevi le tavole bianco-nero (delle opere più datate) quanto gli sfumati colori (più recenti) del grande maestro!".
Gabriele Genini


José Muñoz. I suoi strepitosi Bianco/Neri
José Muñoz, "Come la vita", Nuages 2011 (la mia edizione autografata)
Questo, ragazzi, é tutto mio.... (dedica di José Muñoz)

martedì 1 maggio 2012

"Dedica"



In questi giorni (a dire il vero da tempo) Gabriele si sta preparando all'allestimento della prossima sua mostra personale che si terrà in Ticino (Svizzera), presso il Dazio Grande a Rodi-Fiesso.
"Dedica", questo il titolo della mostra, inaugurerà il 12 maggio e resterà aperta fino al 17 giugno. Saranno esposti, nei prestigiosi spazi del Dazio Grande, pitture , carnets des voyages (tra cui gli inediti eseguiti in Ticino) e incisioni (realizzate con lastre del passato ma anche e soprattutto quelle eseguite negli ultimi mesi).
A distanza di 10 anni, all'artista, é stata richiesta e offerta l'occasione di esporre il suo lavoro, che sarà presentato da Silvano Calanca che già presentò la mostra personale di Gabriele Genini nel 2002.
Per tutti gli amici svizzeri questo vuole essere un invito, per gli amici italiani uno stimolo a visitare il Ticino e, per l'occasione, a passare dalla mostra...
... accorrete numerosi!