domenica 20 gennaio 2013

Quel prezioso filo dorato

(...)

L'ulivo che a gli uomini appresti 
la bacca ch'è cibo e ch'è luce, 
gremita, che alcuna ne resti 
pel tordo sassello; 
l'ulivo che ombreggi d'un glauco 
pallore la rupe già truce, 
dov'erri la pecora, e rauco 
la chiami l'agnello; 
l'ulivo che dia le vermene 
pel figlio dell'uomo, che viene 
sul mite asinello. 

(...)
Le varietà toscane. Se vuoi approfondire vedi QUI
In giornate piovose e fredde come queste, in cui si è per lo più costretti in casa ad osservare dalla finestra il paesaggio grigio e uniforme, interrotto alla vista dalla nebbia o dalla pioggia sottile, la consolazione maggiore arriva dalla cucina. E' il cibo che ci rincuora con i colori e i sapori delle stagioni calde. Dalla cantina arrivano sulla tavola preziosi barattoli di confettura, sottoli e sottaceti (da noi prodotti o regalatici da amici). Ecco che il viola denso della marmellata di mirtilli di Michela ci riporta il profumo dei verdi prati di montagna, la confettura di susine, con il suo sapore aspro e pungente, ricorda il caldo sole fiorentino che picchia sulla pelle senza lasciare scampo. I funghi secchi o sott'olio di Silvana profumano di variopinti boschi autunnali, così come l'avvolgente sapore della marmellata di castagne di Peppe e Anna, mentre i pinoli raccolti all'Elba ci sommergono con il loro profumo di macchia mediterranea. La nostra tavola si fa allora allegro incontro di stagioni oltre che di luoghi e ricordi, tripudio di colori e sapori.
...E poi c'è lui, quel sottile filo dorato che impreziosisce zuppe e insalate, che dà un tocco di colore ai legumi e sapore a quel nostro pane sciapo che solo i toscani (o chi da tempo ne è avvezzo) apprezza...
Nobile è la pianta dell'ulivo, preziosi i suoi frutti, insostituibile il prodotto della loro spremitura.
E' un incanto il colore: di un denso verde fluorescente appena franto, dorato e limpido con il passare del tempo, è una gioia il sapore: con qualche buona verdura cruda e una fetta di pane nobilita un pasto.

Per  rallegrare questa grigia giornata invernale pubblichiamo un omaggio all'olio: il racconto illustrato che Gabriele ha disegnato durante la raccolta e la spremitura delle nostre olive...

La raccolta in compagnia dell'insostituibile Sara...
Le cassette vanno ammonticchiandosi...
Al frantoio
la spremitura
... quel prezioso filo dorato...


(...)
Per sé, c'è chi semina i biondi 
solleciti grani cui copra 
la neve del verno e cui mondi 
lo zefiro estivo. 
Per sé, c'è chi pianta l'alloro 
che presto l'ombreggi e che sopra 
lui regni, al sussurro canoro 
del labile rivo. 
Non male. Noi mèsse pei figli, 
noi, ombra pei figli de' figli, 
piantiamo l'ulivo!


(Giovanni Pascoli, da La canzone dell'ulivo)

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