giovedì 26 gennaio 2012

Per non dimenticare...


Domani, 27 gennaio 2012, per il 12° anno si celebrerà il Giorno della Memoria.
La data è stata scelta come anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz per “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere” (come recita la legge n.211 del 20 luglio 2000).
La stessa ricorrenza viene commemorata in molti altri paesi dell’Unione Europea e, da quest’anno, ha assunto rilevanza mondiale, in seguito ad una risoluzione approvata dall’ONU. Tante sono le iniziative che si svolgeranno in Toscana in particolare e in Italia in generale, affinchè un capitolo così tragico della nostra storia non venga dimenticato (o peggio rinnegato), affinchè la consapevolezza di quanto accaduto possa aiutarci a non ripetere gli stessi atroci e tragici errori-orrori.

Consapevoli che (invitabilmente) il presente affonda le sue radici nel passato e che la direzione dei rami che muovono verso il futuro dipendono dal tronco che oggi siamo (e dalle radici che domani saremo), anche noi, nel nostro piccolo, vogliamo dare un contributo affinchè la memoria non si spenga.
Le tante persone che hanno vissuto gli orrori della guerra e della deportazione stanno poco a poco spengendosi. Pian piano, silenziosamente, se ne vanno le partigiane e i partigiani che hanno lottato per cambiare il corso della storia. La loro preziosa testimonianza sbiadisce e viene meno (per ovvie ragioni anagrafiche) in questo momento, in questo difficile periodo storico in cui forse avremo grande, estremo, bisogno di loro.
Nel 2011 sono morte/i una consistente quantità di uomini e donne che quell'epoca l'hanno visuta. (QUI trovate le biografie di uomini e donne iscritte all' ANPI).
Penso a Laila, a Bruna, a Stellina, a Tolmina, a Eletta (tutte donne, tutte staffette partigiane, tutte morte nel 2011) e a Zaccaria, a Morfeo, a Ferdinando, a Bruno (QUI il commovente addio di suo nipote Enrico) tutti partigiani deceduti l'anno appena passato, fino ad arrivare a Giorgio Bocca... Penso ai tanti deportati: Rudolf, Romeo, Onorina, molti dei quali si sono adoperati affinchè la memoria non svanisse e che poco a poco ci stanno abbandonando...

In questi giorni - io e Gabriele - abbiamo ripercorso il viaggio che facemmo nell'ormai lontano 2005 in Polonia. Ci siamo concentrati sui due giorni che trascorremmo ad Auschwitz e Birkenau.
Nonostante siano trascorsi quasi 7 anni, vivida e terrificante è stata la sensazione che ci hanno suscitato le poche foto e gli esigui disegni realizzati lì, allora.
Il ricordo del nostro viaggio in Polonia sbiadisce: i colori pastello con cui sorridono le ricostruite facciate delle case di Cracovia o Danzica vanno mescolandosi in un vissuto indistinto, così come i bastioni del castello di Malbork o i lineamenti medioevali della città di Turun, le architetture socialiste di Varsavia e lo squallore di Poznan.
Indelebile resta  la sensazione di impotenza e di orrore provata ad Auschwitz e Birkenau, il silenzio tra noi, l'incapacità di esprimerci o rendere visibile il nostro disagio, foss'anche con un disegno o una fotografia.
Ci ritrovammo ammutoliti innanzi a quello scheletro architettonico che lascia intravedere e capire l'orrore che è stato...
Gaia Del Francia


 Le fotografie qui pubblicate furono scattate con la mia Nikon F70. Solo una decina in quel luogo di cui le tre che vedete.
Solo quattro disegni/pagine furono realizzati da Gabriele. Il viaggio in Polonia è uno dei primi taccuini in cui Gabriele si è cimentato con il Carnet de Voyage. (QUI puoi leggerne l'evoluzione)...

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