martedì 24 maggio 2016

Spiritual Guards



Anche quest'anno il Forte Belvedere apre al pubblico con una mostra (a ingresso gratuito) di un autore internazionale. Le lucenti sculture in bronzo al silicio di Jan Fabre trovano posto tra le antiche mura del forte; situate tra i prati e i balconi stabiliscono un poetico dialogo con la città e il meraviglioso panorama che di questa si gode. Nelle sale interne altre sculture (tra cui alcune in cera) e video illustrano il percorso artistico dell'artista belga.

Spiritual Guards prosegue al Museo di Palazzo Vecchio (tra cui alcune opere realizzate con scarabei di discutibile gusto) e con due grandi sculture (in bronzo al silicio) in piazza della Signoria.

 




 






mercoledì 18 maggio 2016

Karnataka: racconti di pietra.

Palazzo reale, Mysore, 2016

L’ultima parte del nostro viaggio, nel magico sud dell’india, ci porta in Karnataka.
Qui il nostro sguardo incontra nuovamente i meravigliosi fasti delle antiche capitali del passato in cui il susseguirsi di dinastie regnanti ha lasciato, a testimonianza, un immenso patrimonio artistico e culturale.
L’imponente palazzo del Maharaja di Mysore, centro culturale ed artistico dello stato, catapulta direttamente nelle pagine sognanti di un’antico libro fiabesco; la città tutta, con i suoi infiniti scorci, la vita nel tempio di Chamunda sull’altro dei una collina o quella nel vecchio mercato (Devaraja), regala piccole perle di grande bellezza.
Hampi, patrimonio dell’umanità dell’ UNESCO dal 1986, non è soltanto un’immensa (e magnifica) area archeologica in cui si trovano le rovine dell’antica capitale dei Vijayanagara (XIV - XVII Sec.) ma, si narra, coincide con la descrizione che ne viene fatta all’interno del Ramayana di Kishkinda, il regno dei Vanara (uomini “con pelo e coda di scimmia”), luogo di nascita dell’eroe mitico e signore delle scimmie, Hanuman.
Bangalore, la capitale del Karnataka, spicca per il suo moderno e competitivo slancio verso lo sviluppo tecnologico che ne fa la Silicon Valley d’oriente. Megalopoli indiana per eccellenza mostra, in maniera cruda e senza vergogna, i due aspetti estremi del paese.
L’assoluta e profonda povertà che convive con il benessere consumistico pubblicizzato in grandi manifesti, con lo sfarzo delle grandi marche internazionali che affollano le pulite vie del centro e i lussuosi grattacieli nati da un fiorente mercato edilizio, imprime indelebilmente nella mente la condizione reale, troppo spesso dimenticata, di buona parte del mondo che ci circonda…

Gabriele





"Superba città con belle strade e case di ricchi mercanti, dove puoi trovare rubini, diamanti, smeraldi, perle e abiti, e ogni sorta di cosa che puoi desiderare. Dove ogni sera si svolge una fiera e puoi comprare cavalli, limoni, arance, uva ed ogni tipo di legno pregiato..."
(Domingo Paes, viaggiatore portoghese del XVI secolo)





Hampi
Belur















Hampi
Somnathpur






giovedì 12 maggio 2016

Festival Diari di Viaggio 2016


A qualche giorno dalla conclusione del festival dedicato al mondo del taccuino di viaggio in quel di Ferrara, lo possiamo dire: giunto alla sua 4° edizione, si conferma un appuntamento prezioso!

Non solo è possibile in questa occasione scoprire e scambiarsi le ultime dritte sul magico mondo della carta e dell’acquerello o percorrere le storiche e bellissime vie della città in cerca di dettagli da fissare su taccuini, mai sazi di accogliere, ma in cui soprattutto si rinsaldano vecchie amicizie e se ne tracciano di nuove dialogando tra la ricca serie di proposte che l’associazione “Autori Diari di Viaggio” sa ogni volta proporre (dalle numerose e interessanti conferenze ai workshop tenuti da maestri del disegno come Marco Preziosi o Stefano Faravelli).

Grazie ancora quindi e…al prossimo anno!!!

Taccuino realizzato durante la "Caccia sottile" tenuta da Stefano Fardelli





martedì 26 aprile 2016

Kerala: la terra degli alberi della noce di cocco.

Piantagioni di té, Munnar, 2016

Lasciamo il Tamil Nadu e l’ombra dei suoi mille templi per addentrarci in un’altro stato: il Kerala.

Come suggerisce l’origine del suo nome, Kera (albero della noce di cocco) e Alam (luogo o terra), varcato il confine di questo stato, che occupa una stretta striscia della costa sud-occidentale del paese, ci troviamo immersi in paesaggi dalla natura spettacolare. Incredibile la vastità delle piantagioni di Munnar, la più grande regione di coltivazione del tè dell’India del sud situata a 1600 metri di altitudine, dove le piccole e fitte foglie di questa pianta ricoprono, come un verde velluto fino all’orizzonte, il profilo delle sue montagne. Avvolgente la quiete che pervade esplorando, a bordo di sottili canoe, la fitta rete di stretti canali coperti dalla vegetazione (nei dintorni di Alappuzha e Kollam), in cui la vita galleggiante delle famiglie di pescatori sfiora e accarezza il nostro sguardo ridimensionando il concetto (occidentale) di tempo e di spazio.

Non resta che lasciar scorrere la matita sul taccuino o spingere l’occhio attraverso l’obbiettivo per fissare sulla pellicola quell’intorno che inevitabilmente avvolge, affascina o respinge, cercando di coglierne un minuscolo frammento…
Gabriele







Alleppey
Munnar















Munnar
Kollam

domenica 10 aprile 2016

Tamil Nadu, la terra degli dei.

Kanchipuram, 2016 

‪"... la prima cosa che feci fu tornare in India, dove la vita è sempre più naturale, dove l'umanità è ancora la più varia, dove il tempo è più lungo, dove il vecchio sopravvive accanto al nuovo e dove il vivere e il morire sembrano essere un'esperienza più antica che in ogni altra parte della Terra." 
(Tiziano Terzani) 

L'India è un paese che non lascia indifferenti, c'è chi la detesta e chi la ama alla follia... Io e Gabriele apparteniamo certamente alla seconda schiera e da tempo, da quando visitammo nel 2007 il Rajastan, sentivamo il richiamo di quella terra e il desiderio di ritornarci. A dicembre abbiamo acquistato i biglietti e iniziato a stendere un sommario itinerario, questa volta nell'estremo sud del subcontinente, consapevoli che sarebbe stato solo una bozza, la fievole traccia di un cammino che avrebbe preso vita propria sul posto, assecondando necessariamente i "tempi indiani", il caso e la buona sorte.
Siamo partiti senza aspettative, con un biglietto di andata Firenze-Chennai e uno di ritorno Bangalore-Firenze, euforici, leggeri, aperti e curiosi di quanto l'India ci avrebbe regalato questa volta.

Dell'India si può dire tutto e il contrario di tutto, è un paese tanto vasto quanto variegato, ospitale, talvolta difficile ma sempre capace di accogliere, anche grandi contraddizioni. Difficile è parlarne... forse più facile è stato rubarne qualche emozione e trascriverla su carta con matite e pennelli.
Ecco quindi qualche pagina del taccuino indiano che Gabriele ha realizzato durante i 40 giorni di soggiorno nel sud dell'India. Partiamo dal Tamil Nadu, terra degli dei e dei mille meravigliosi templi in cui vengono venerati.

“Sì, ti prende la gola, ti prende allo stomaco, ti prende alle spalle, ti prende in giro – l’India non ti lascia mai in pace -, ma è proprio con quelle sue mille costanti, aggressive, ripugnanti contraddizioni che l’India ti dà – stranamente – anche pace” (Tiziano Terzani)












Chidambaram
Mahabalipuram



Kanchipuram
Kumbakonam