"Dedica" mostra personale di Gabriele Genini |
Il lavoro esposto da Gabriele in questa mostra antologica comprende svariate tele eseguite negli ultimi anni (di diverse dimensioni), incisioni stampate negli ultimi mesi (calcografie e xilografie) e taccuini di viaggi più o meno recenti, in luoghi sia esotici che familiari.
La fase di allestimento, durata due-tre giorni, potete vederla QUI; in questo post parlerò solo dell'inaugurazione, semplice ma toccante, che ci ha coinvolto (l'artista in primis ma anche tutti i partecipanti, credo) sabato scorso.
Gli ambienti del Dazio Grande: luminosi e caldi (legno chiaro sul pavimento -un soave tappeto su cui poggiare i piedi- e scure travi sul soffitto -a disegnare una rete sottile, di protezione quasi, verso l'infinito azzurro che sfiora le montagne-) sono risultati da subito il luogo ideale in cui far parlare e dar voce alle opere dell'artista.
Gli spazi aperti hanno permesso al pubblico di guardare, "toccare", ascoltare le opere esposte, prima della presentazione tenuta da Silvano Calanca e da Gabriele Genini stesso.
Il signor Calanca, questo anziano signore amante dell'arte e così affezionato a Gabriele, non ha avuto che parole gentili per le "creature" esposte... ne ha elogiato i tratti: sfumati sulle tele, incisivi nelle stampe, discreti (indicativi ma aperti all'immaginazione) nei carnets des voyages, in quei disegni che "invitano al viaggio" non solo in paesi esotici ma anche e soprattutto in luoghi familiari e quotidiani. Ha parlato di colori, di come essi fossero decisi, prepotenti e "forti" nelle tele eseguite da Gabriele dieci anni fa (esposte nel 2002, sempre al Dazio Grande) e di come oggi quel sentimento "volitivo e deciso", dato da tonalità primarie, si sia stemprato, soffuso, attenutato, lasciando spazio a sentimenti sfumati, addolciti forse.
Gabriele, sebbene non avvezzo a parlare in pubblico, ha illustrato il suo lavoro in modo spontaneo e sincero. Ci ha spiegato, soprattutto, il perchè di questo titolo: "Dedica", che ha dato alla sua mostra personale...
"Dedica"... perchè?
Perchè quasi tutte le opere esposte sono dedicate a una persona cara o "incisiva" nel percorso dell'artista; perchè molte delle opere che si possono ammirare al Dazio Grande sono nate o sono state create mosse da un sentimento di sincera gratitudine nei confronti di amici, parenti, conoscenti, scrittori, personaggi noti o sconosciuti, che fanno o hanno fatto parte -in modo sostanziale o marginale- del mondo e della vita di Genini.
"Dedica" vuole essere un grazie a tutte loro, a tutte quelle persone che hanno fatto di Gabriele l'artista che è oggi, che hanno creduto in lui e che lo hanno sostenuto nel suo percorso, anche in modo inconsapevole. Alcune non ci sono più, alcune ancora gli sono vicino (foss'anche nel libro sempre presente sul comodino o in un ricordo lontano che va a sommarsi ai tanti, speciale, unico, determinante comunque).
Troviamo così, tra i taccuini, il "Postoz" -luogo mitico dell'infanzia- la valle di Cresciano, Gana, la Libreria Martelli, la tabaccheria Castellana, l'isola d'Elba, via di S. Marta, Pracchia, i mercati fiorentini, gli antichi utensili nel museo di Osogna, ma anche l'India, il Giappone, la Pagoda d'oro di Mishima, la Praga di Kafka; troviamo, tra le incisioni, gli ex libris dedicati a M.G., a Panconesi, a Giulio, e tra i dipinti su tela la composizione (spettacolare, nota della scrittrice) dedicata a Elio, quella per A.P., per Stern e per J. Giono....
Che dire di più?
Andate a vederla questa bellissima mostra... e sicuramente troverete, tra le pitture e le incisioni, i disegni e i taccuini, una "Dedica" per voi.... qualcosa in cui ritrovarvi.
Grazie all'artista, a chi questa mostra l'ha resa possibile e a tutti i visitatori...
Gaia Del Francia
Gabriele presenta "Dedica" |
Silvano Calanca, Anne Lise Gendotti, Gabriele Genini |
Laura e Franz... "l'abbraccio"... effetto dei taccuini? |
Dedica |
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