venerdì 18 maggio 2012

"Dedica"... un invito e un grazie.

"Dedica" mostra personale di Gabriele Genini
A distanza di qualche giorno propongo un resoconto (fotografico e didascalico) dell'inaugurazione tenutasi il 12 maggio di "Dedica. Pitture, incisioni e carnets des voyages" di Gabriele Genini, presso il Dazio Grande (Ticino, Svizzera).
Il lavoro esposto da Gabriele in questa mostra antologica comprende svariate tele eseguite negli ultimi anni (di diverse dimensioni), incisioni stampate negli ultimi mesi (calcografie e xilografie) e taccuini di viaggi più o meno recenti, in luoghi sia esotici che familiari.
La fase di allestimento, durata due-tre giorni, potete vederla QUI; in questo post parlerò solo dell'inaugurazione, semplice ma toccante, che ci ha coinvolto (l'artista in primis ma anche tutti i partecipanti, credo) sabato scorso.
Gli ambienti del Dazio Grande: luminosi e caldi (legno chiaro sul pavimento -un soave tappeto su cui poggiare i piedi- e scure travi sul soffitto -a disegnare una rete sottile, di protezione quasi, verso l'infinito azzurro che sfiora le montagne-) sono risultati da subito il luogo ideale in cui far parlare e dar voce alle opere dell'artista.
Gli spazi aperti hanno permesso al pubblico di guardare, "toccare", ascoltare le opere esposte, prima della presentazione tenuta da Silvano Calanca e da Gabriele Genini stesso.
Il signor Calanca, questo anziano signore amante dell'arte e così affezionato a Gabriele, non ha avuto che parole gentili per le "creature" esposte... ne ha elogiato i tratti: sfumati sulle tele, incisivi nelle stampe, discreti (indicativi ma aperti all'immaginazione) nei carnets des voyages, in quei disegni che "invitano al viaggio" non solo in paesi esotici ma anche e soprattutto in luoghi familiari e quotidiani. Ha parlato di colori, di come essi fossero decisi, prepotenti e "forti" nelle tele eseguite da Gabriele dieci anni fa (esposte nel 2002, sempre al Dazio Grande) e di come oggi quel sentimento "volitivo e deciso", dato da tonalità primarie, si sia stemprato, soffuso, attenutato, lasciando spazio a sentimenti sfumati, addolciti forse.
Gabriele, sebbene non avvezzo a parlare in pubblico, ha illustrato il suo lavoro in modo spontaneo e sincero. Ci ha spiegato, soprattutto, il perchè di questo titolo: "Dedica", che ha dato alla sua mostra personale...
"Dedica"... perchè?
Perchè quasi tutte le opere esposte sono dedicate a una persona cara o "incisiva" nel percorso dell'artista; perchè molte delle opere che si possono ammirare al Dazio Grande sono nate o sono state create mosse da un sentimento di sincera gratitudine nei confronti di amici, parenti, conoscenti, scrittori, personaggi noti o sconosciuti, che fanno o hanno fatto parte -in modo sostanziale o marginale- del mondo e della vita di Genini.
"Dedica" vuole essere un grazie a tutte loro, a tutte quelle persone che hanno fatto di Gabriele l'artista che è oggi, che hanno creduto in lui e che lo hanno sostenuto nel suo percorso, anche in modo inconsapevole. Alcune non ci sono più, alcune ancora gli sono vicino (foss'anche nel libro sempre presente sul comodino o in un ricordo lontano che va a sommarsi ai tanti, speciale, unico, determinante comunque).
Troviamo così, tra i taccuini, il "Postoz" -luogo mitico dell'infanzia- la valle di Cresciano, Gana, la Libreria Martelli, la tabaccheria Castellana, l'isola d'Elba, via di S. Marta, Pracchia, i mercati fiorentini, gli antichi utensili nel museo di Osogna, ma anche l'India, il Giappone, la Pagoda d'oro di Mishima, la Praga di Kafka; troviamo, tra le incisioni, gli ex libris dedicati a M.G., a Panconesi, a Giulio, e tra i dipinti su tela la composizione (spettacolare, nota della scrittrice) dedicata a Elio, quella per A.P., per Stern e per J. Giono....
Che dire di più?
Andate a vederla questa bellissima mostra... e sicuramente troverete, tra le pitture e le incisioni, i disegni e i taccuini, una "Dedica" per voi.... qualcosa in cui ritrovarvi.
Grazie all'artista, a chi questa mostra l'ha resa possibile e a tutti i visitatori...

Gaia Del Francia

Gabriele presenta "Dedica"

Silvano Calanca, Anne Lise Gendotti, Gabriele Genini
Laura e Franz... "l'abbraccio"... effetto dei taccuini?
Dedica

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