giovedì 19 marzo 2015

Atlas, tra gole profonde e alte cime.

Ait Ouglife. Gabriele circondato da una frotta di bimbi curiosi.
Ci lasciamo alle spalle le acque dell’Oceano Atlantico e il trambusto di Marrakech diretti verso la catena montuosa dell’Atlante con le sue gole finemente cesellate e le alte cime coperte, in questa stagione, da un manto di neve fresca.
Attraversiamo il passo Tizi n' Tichka (2260 m) per raggiungere Ouarzazate (ورززات) e la spettacolare Ait Ben Haddou (آيت بن حدّو), gioiello architettonico dal sapore fiabesco. Soggiorniamo nell'oasi di Skoura (سكورة), immersi in quell'esplosione di palme e ulivi che pare un miraggio in un territorio brullo e inospitale come quello circostante. Proseguiamo verso le Gole del Dadès (وادي دادس) e le Gole del Todra (مضيق تودغا‍‌) dove, a piedi, percorriamo valli e sostiamo in piccoli villaggi berberi. L'azzurro del cielo, il rosso della nuda roccia e il verde della vegetazione aggrappata al fondovalle dipingono paesaggi da sogno. La natura è sempre l'artista più talentuosa!
L’Atlante, che attraversa il Marocco come una spina dorsale, offre un susseguirsi di scorci tanto vari quanto affascinanti. L’ambiente naturale, qui molto presente, plasma il carattere della popolazione rallentandone il ritmo, concedendo loro sincero spazio alla socialità trasmettendo, immediata al visitatore, la sensazione di essere a casa …


Ait Ben Haddou.
Skoura, l'oasi e l'antica Kasbah. 
Gole del Dades, Doigts des singes. Una bella giornata di sole.
Gole del Dades, Valle del Tamlalt.
Tamtatouchte, Mustafa e Jawad suonano musica berbera al Tafouyt.
Tamtattouchte, "Il paesaggio meraviglioso" e l'Auberge Tafouyt.
Gabriele e Jawad dominano la vallata di Tamtatouchtte.

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