Lo studio è piccolo, 15 m2 soltanto, un coriandolo, una briciola di città celata tra le strade strette di S. Ambrogio... eppure, nonostante la manciata di centimetri che è, s'è fatto grande come un regno.
Incredibile come "più roba ci infili dentro e più lo spazio s'allarga"! Adesso che è pieno (ma non ancora saturo) sembra più ampio del principio, di quando era spoglio e vuoto di tutto ....
Non solo atelier, studio, laboratorio d'arte, ma pure "stalla" per Silver (la bicicletta storica di Gabriele), succursale della mia libreria (una parte di cataloghi e volumi d'arte si sono trasferiti lì, facendo posto a frotte incombenti di romanzi fino a ieri alloggiati a casa, per terra o sotto il letto, impilati a modo ma sofferenti), nido per ninnoli o souvenirs dei viaggi, soprattutto luogo di scambio, d'incontro, dove s'affollano racconti, ricordi, progetti e idee... quest'ultime, più che tutto il resto, sembrano avere il potere di moltiplicare gli spazi...
Prima di acquistare il fondo in via delle Conce sognavamo decine di metri quadrati, ricamavamo con la fantasia progetti megalomani su come e quanto avremmo riempito o fatto in quei chilometri: un patchworks di propositi che spaziava dal cucito all'incisione, dalla pittura alla camera oscura, dalla scuola d'arte a rifugio nel centro della città (un po' bohemienne, lo ammetto).... poi, i prezzi degli immobili fiorentini ci scoraggiarono, le visite a fondi sparsi per la città (ed in periferia) compatibili con il nostro budget ridimensionarono i sogni, comprimendoli a vaghe speranze o lontanissime utopie....
Il QUARANTASETTEROSSO fu innamoramento da subito. Piccolo ma luminoso, situato in uno dei quartieri più straordinari di Firenze, ci convinse senza indugi, certi che sarebbe stato un buon posto per fare, da riempire con la creatività più che con gli oggetti, da colmare con l'accoglienza più che con una solitaria operosità, da stipare con la bellezza più che con centinaia di cavalletti e pennelli....
Mi rende euforica constatare come, con il tempo, l'atelier si popoli d'opere e di ospiti, di lavori di Gabriele e della presenza di amici che vengono "solo" a vedere o talvolta a lavorare lì.
Lo scambio, il confronto, i pareri o i giudizi (non necessariamente positivi), sono la grande ricchezza che ci offre il QUARANTASETTEROSSO...
Quando Gabriele lavora ed è allo studio, la porta è sempre aperta per accogliere i curiosi, i visitatori, gli amici, i collaboratori.
Nel popolato e frequentato quartiere di S. Ambrogio transita di tutto, succede di fare interessanti e sorprendenti incontri, anche solo nel tempo in cui ci si fuma una sigaretta davanti alla porta o dipingendo una tela a ridosso della finestra per carpire tutta la luce possibile. Capita che venga a far visita Pancino (il falegname di via dell'Agnolo), oppure un barbone stralunato, un turista sperduto in cerca di informazioni o un bimbo curioso... ma, pure, un'insegnante della scuola americana desiderosa di narrare il suo sconforto e frustrazione o una ceramista entusiasta della sua bottega nei dintorni...
Capitano persone bramose di raccontare e raccontarsi, ma anche qualcuno che ha solo voglia d'ascoltare e guardare, sbirciare l'interno... da lì poi fioriscono discorsi, scambi d'idee o racconti.
Il QUARANTASETTEROSSO è un'officina, un luogo che prende e dà, in continuo mutamento, che si realizza nel confronto e nell'operare di Gabriele. Generoso e attento, cordiale e curioso dell'intorno, fiero ed orgoglioso (ammettiamolo) del suo lavoro ma aperto a critiche o esagerati-spropositati complimenti, Gabriele riesce a rendere fruttuosa e bella ogni opportunità di scambio con chi s'accosta allo studio e al suo lavoro...
Avventori, amici, ma soprattutto collaboratori, arricchiscono la creatività di questo luogo.
La possibilità di poter "operare" o "intessere progetti con Sara Vettori (artista, gioielliera, scenografa, musicista, Donna impegnata, neo violinista, studentessa d'accademia ai tempi e collega di Gabriele adesso) è un qualcosa di straordinario, che da solo ripaga i sacrifici dell'investimento fatto per acquistare quel fondo.
Dal confronto, dalla cooperazione e scambio di idee tra Gabriele e Sara nascono cose entusiasmanti, progetti che pure io (fantasiosa e pragmatica) fatico a concepire o solo sperare....
e questo è bellissimo.
Vederli lavorare insieme, in una collaborazione che li arricchisce e stimola a vicenda, senza l'inconveniente del sottrarre valore l'uno o l'altra, miscelati in un tutto perfetto e senza "grumi", in un 2 che è più della somma di due 1.... ecco, questa mi pare una stupenda magia ... e ne sono grata.
Aspettiamo con ansia, al QARANTASETTEROSSO, tutte le altre presenze che, e lo sanno, essere desiderate, attese, sperate....
dal loro operare (anche inesperto) e condividere, certo ne verrà fuori meraviglia....
"Due non è il doppio
ma il contrario di uno,
della solitudine:
Due è alleanza, filo doppio
che non è spezzato"
(Erri De Luca, "Il contrario di uno")
Gaia Del Francia
Che dire ragazzi, fantastico! meraviglioso! sono commossa.
RispondiEliminaPrima di tutto complimenti a te Gaia per come scrivi, le tue parole mi trasportano in mondi bellissimi, mi piace proprio leggere le tue parole. Poi rinnovo la mia stima e ammirazione per Corazon (Gabriele Genini), e ti ringrazio per il percorso artistico fatto insieme e per tutti i consigli che sempre sai darmi al meglio.
A tutti e due vi ringrazio dal profondo del cuore per la meravigliosa amicizia che ogni giorno mi regalate.
E' veramente un grande onore per me frequentare il QUARANTASETTEROSSO e collaborare a progetti con voi.
Vi voglio bene.
Sara
Scusatemi per come scrivo, so fare tante cose, ma scrivere, proprio no.
RispondiEliminaInfatti Gaia, ci devi pensare tu.
Sara