lunedì 14 marzo 2011

Tratto quotidiano Profumo di vino Struscio fiorentino


Piazza dei Ciompi, Loggia del pesce, 2011


Dei Carnets di Viaggio e dell'abilità che Gabriele possiede nel rendere cosa viva un disegno, cogliendo l'anima di un paese straniero anche con pochi tratti, ne ho già parlato (qui). Lo sottolinea la signora Cristina Taverna nella sincera e delicata introduzione che ha scritto per il taccuino del Giappone  "Tratto levante Rumore di matita Carta di riso", che sarà presentato nell'ambito della mostra omonima (presso il Chiostro di Voltorre, dal 25 marzo al 15 maggio)... non starò quindi a ripetermi o a tessere elogi che altri hanno fatto meglio di me.

Quando viaggiamo abbiamo gli occhi spalancati su mondi nuovi ed esotici, diversi (più o meno) dal quotidiano che ci circonda e cui siamo abituati... E' "facile" accostarsi con stupore e meraviglia all'inconsueto, all'insolito che offre un viaggio in territori altri. Risulta naturale osservare le piccole o grandi "stranezze" (che ciò risieda nel design di una bustina del tè o nell'architettura di un tempio , nel modo di vestire o nell'estetica di un piatto) e quindi il ritrarle con uno scatto fotografico o un veloce schizzo. Una teiera, un passante, una mucca stesa lungo il ciglio della strada, il gioco di un bimbo o il lieve scorrere di una feluca, colpiscono il nostro sguardo e catturano l'attenzione: acquistano "da soli" l'importanza d'essere immortalati, rappresentati su carta, impressi nella memoria...
Ma cosa accadrebbe se ci chiedessero di "descrivere", rappresentare, disegnare, fare un "carnets de voyage" del posto in cui  viviamo? "Viaggiare" nel consueto di tutti i giorni?
E' accaduto a Gabriele Genini, quando gli è stato proposto di esporre, alla mostra che si terrà al Chiostro di Voltorre, non solo i carnets del Giappone ma anche un lavoro sulla città in cui, gran parte del suo tempo, vive da dieci anni: Firenze.
Una bella scommessa, un lavoro difficile e stimolante quello di percorrere le strade, le piazze, i mercati, i giardini, i luoghi quotidiani, con occhi diversi, con lo sguardo del viaggiatore ....
Facile sarebbe stato ritrarre quei meravigliosi siti che rendono Firenze città unica al mondo, bellissima e più di ogni altra visitata da turisti di tutto il globo. Il Ponte Vecchio, la cupola del Brunelleschi, S. Croce, i Lungarni, il meraviglioso panorama che si gode dal piazzale... ma non è nello stile di Gabriele tracciare il carattere di un luogo disegnando ciò, quello che più o meno tutti (dai pittori lungo la strada ai grandi artisti) hanno fatto, spesso meglio di quanto potrebbe lui. Non si consuma nè si esaurisce sui  monumenti o i paesaggi il suo sguardo, non è mai accaduto... E' piuttosto con i particolari, il quotidiano e il meraviglioso che appare di sguincio, che Gabriele riesce ad offrirci  l'anima del luogo che ritrae....
...e così ecco, ecco che del suo "viaggio in Firenze" raccogliamo-accogliamo prospettive insolite (e lo dice una fiorentina!)...
La cupola c'è, ma vista dalle Oblate, in mezzo a studenti che studiano, ci sono i lungarni... ma non si vede il Ponte Vecchio, piuttosto vediamo i palazzi o la torre di S. Niccolò in lontananza, assaporiamo il verde dei giardini, ma non Boboli o le Cascine, piuttosto il giardino di San Salvi o il parco di Villa Stibbert; ci sono, negli "appunti illustrati" di Gabriele, i mercati (quelli alimentari, come S. Ambrogio o il Mercato Centrale) ma anche le fierucole o quelli mensili, nostro appuntamento fisso ("l'antiquariato" alla Fortezza o ai Ciompi)... ci sono tanti vianini e vinattieri, di quelli che si trovano per le vie del centro, da secoli, la libreria (o le bancarelle di libri usati) e la tabaccheria di Giovanni, "fornitore ufficiale" delle nostre pipe e del fumo di qualità.... una Firenze insolita (almeno per chi si aspetta "le grandi opere") ma forse più viva e vera.

Da fiorentina guardo i suoi disegni e mi ci ritrovo, provo sollievo e gratitudine, mi riconosco nella città che ha disegnato... negli schizzi di Gabriele c'è l'anima bella di Firenze, la "mia città", così deturpata dal turismo, straziata e castrata da incompetenti amministrazioni, così "ricca" eppure così difficile da valorizzare e da vivere ogni giorno ...

Questo lavoro ci ha portato a "studiare" (o "ristudiare") la storia di Firenze, a riscoprirla, "guida alla mano", come solo si fa con paesi stranieri... ci hanno intrigato soprattutto gli aneddoti, le curiosità, le storie buffe o solo inventate, favoleggiate o mitizzate, che ci circondano e che senza saperlo respiriamo ogni giorno...
E' stata una bella occasione per riscoprire, con occhi ingenui, questa città che sfioriamo quotidianamente e distrattamente...
e che adesso possiamo assaporare grazie ai disegni di Gabriele Genini....
Gaia Del Francia

"Libreria Martelli", Firenze, 2011
Biblioteca delle Oblate, 2011


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