venerdì 18 marzo 2011

Omaggio al Giappone

Kyoto, 2010

"...penso che sia il caso che a volte mette insieme le cose in modo sorprendente" (Cristina Taverna)


Un anno fa, di questi tempi, io e Gabriele, eravamo come petali rosati in bilico su rami di ciliegio, pronti a volare lontano.... Sognanti e trepidanti, euforici ed ancora increduli, ci preparavamo al nostro viaggio in Giappone, a lungo sognato e fantasticato, reso cosa reale dal supporto della Fondazione Bally per la cultura.
Su internet seguivamo con spasmodica apprensione il calendario della Sakura, fissavamo gli ultimi alberghi, ritiravamo il nostro Japan-Rayl-Pass all'agenzia, consultavamo con scoraggiamento le previsioni meteo che promettevano una primavera piovosa e fredda, nemica di quella Fioritura che desideravamo ammirare...


Le valigie piene, sempre più sature con il passare dei giorni e l'apprestarsi alla partenza... doni da offrire ai giapponesi che ci avrebbero accolto, rullini, macchine fotografiche, fogli, tanti fogli di carta, acquerelli, matite, pennarelli, guide turistiche, itinerario, mappe... del resto poco, sapevamo che lì avremmo trovato tutto, dallo spazzolino da denti alle ciabatte (nelle camere in cui avremmo alloggiato), dal sapone nelle stazioni ferroviarie alle informazioni necessarie per muoverci in un paese così diverso dal nostro  ma così accogliente e generoso.


Partimmo il 23 marzo dal piccolo aeroporto di Firenze, atterrammo a Tokyo il 24... curioso come il fato giochi a tracciare racconti fantasiosi, come il caso intessa coincidenze in cui la mente umana non può far altro che leggere la Volontà di un "Destino" superiore o solo bizzarro e scherzoso.
Il 24 marzo verrà inaugurata la mostra di Gabriele sul Giappoone (e non solo) al Chiostro di Voltorre... un anno esatto dalla nostro arrivo laggiù.
Neppure a volerlo e calcolarlo sarebbe capitato: ci hanno pensato il caso, le improbabili coincidenze, il corso degli eventi.... e noi lo abbiamo, con infantile stupore, scoperto solo oggi ed accolto come "buon segno" e positivo auspicio per la mostra che si terrà e per quel nostro viaggiare che adesso è divenuto anche attenzione da parte di altri...


Sorridendo, con aria sognante, ripercorro con la memoria il nostro viaggio, bellissimo, in una terra così straordinaria come quella nipponica...
...e il cuore non può far altro che frantumarsi contro il compatto e tagliente dolore di questi giorni, contro gli eventi catastrofici che si sono abbattuti su quella nazione e su di un popolo così straordinario come quello giapponese...


Da giorni, nella mia testa, rivedo i fotogrammi di un ricordo "registrato" a Kyoto...:
una bellissima ragazza che, nel vecchio centro storico, di fronte alle reti di protezione di un cantiere, cantava e a tratti urlava cose a me incomprensibili... ricordo che ci trattenemmo lì qualche minuto; Gabriele, taccuino alla mano, abbozzò il ritratto di uno dei tanti vecchi edifici illuminati con lanterne rosse che oggi ospitano ristoranti di lusso.
Sul primo pensai che la ragazza chiamasse un cane o un gatto, il suo animale domestico fuggito in zona inaccessibile a lei ... poi, con più attenzione e premura, compresi che il suo canto e i suoi incitamenti, le sue -talvota imperative (dal tono della voce)- parole, erano rivolte ai piccoli e scanchetici ciliegi che nel cantiere sopravvivevano e facevano capolino tra mucchi di sabbia e impalcature.... stava chiamando la Sakura, la richiedeva a squarciagola, la incitava, la reclamava, la evocava, a tratti la implorava...
Mi commosse, tanto da rimanere, quella voce, impressa nella mia memoria....


In quel canto e supplica ho trovato, racchiuso, sintetizzato, tutto quell'amore e rispetto che in Giappone ho trovato per la Natura... un amore esclusivo, un senso di stupore e meraviglia che fa a gara con lo sbalordimento dei bimbi...
La loro grazia, nel rapportarsi all'intorno creato, ha qualcosa di staordinario che tanto ha da insegnare a noi, occidentali, che consideriamo "La Natura" mero impedimento da domare e sfruttare.
La dignità, la compostezza, il senso di responsabilità e coraggio, che stanno dimostrando i cittadini giapponesi oggi, di fronte all'"oltraggio" che la natura gli impone, è qualcosa di incredibile e che personalmente non posso fare a meno di ammirare profondamente, stimandoli sopra ogni altra cosa, invidiandoli un poco sapendo che io non sono della "stessa stirpe"...
"Semplicemente sanno che nessuno, ricco o povero, nobile nato sotto i tre rombi dei baroni Mitsubishi venditore ambulante di patate dolci, sfuggirà all'incontro con la terra che trema e che pratica la democrazia del vulcano. Che ci saranno tributi da pagare al fatto di vivere in un arcipelago che deve tutto al mare e ai vulcani dai quali è stato creato." (Vittorio Zucconi su "Repubblica" 14/03/2011)


So che quando andrò all'inaugurazione della mostra di Gabriele, a Gavirate ("Tratto levante Rumore di matita Carta di riso"), in me risuonerà più di ogni altra cosa il ricordo del colore e del profumo dei ciliegi in fiore, le bellezze viste durante il nostro pellegrinare, il canto di quella ragazza sconosciuta che incitava la Sakura, di quella che a Tokyo rimase per più di un'ora in conteplazione di un fiore di ciliegio risparmiato dalla pioggia... e al tempo stesso il cuore si contrarrà in dolore pensando alla sofferenza che coraggiosamente i giapponesi affrontano oggi, in un paesaggio fantascientifico di distruzione che nessuno di noi può neppure immaginare....


Gaia Del Francia


"La lotta contro il terremoto si combatte con le piccole armi della organizzazione collettiva e della preparazione, non perché possa mai essere vinta, ma perché è la vita che è stata data da vivere. Un fatto d'onore." (Vittorio Zucconi su "Repubblica" 14/03/2011)

 

Tokyo, 2010

 

 

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